Un gioco classico, ormai poco usato, molto sottovalutato, eppure molto utile per sviluppare: strategia, attenzione, e nella versione 37d, motricità fine e coordinamento oculo-manuale .
A cosa mi riferisco?
Un gioco classico, ormai poco usato, molto sottovalutato, eppure molto utile per sviluppare: strategia, attenzione, e nella versione 37d, motricità fine e coordinamento oculo-manuale .
A cosa mi riferisco?
Siamo negli anni 5o ed il protagonista, Michael Berg, 17 anni, a seguito di un malore, incontra Hanna, uno piacente trentenne,che lo soccorre. Tra i due nasce una relazione amorosa molto intensa,
Girellando in libreria, mi è caduto l’occhio su questo libro, che fa parte di una mini serie di 3 titoli (che spero aumenteranno). Il libro ci presenta dei mostri sacri della letteratura e la loro opera in maniera semplice e divertente.
Oggi è una giornata grigia, e ben si confà alla sensazione che mi hanno lasciato queste pagine. La storia d’amore tra Michael e Hannan è malinconica, triste, faticosa. Neanche per un minuto sono riuscita ad immedesimarmi nei personaggi,
Come spiegare la malattia della mamma ad un bambino? Attraverso una favola in cui la mamma è un’eroina che combatte contro il “granchio senza pietà ” per poter raggiungere l’isola del tesoro.
Chi è costui?E’ imbarazzante dover ammettere che fino al test preselettivo per i tfa del sostegno non ne avessi la più pallida idea.
Per la cronaca non ho superato il test ( ma solo per aver sbagliato questa domanda me lo merito) ma ho avuto modo di conoscere questo autore,
La pioggerellina di Novembre, l’alone di nebbia leggera che avvolge tutte le cose, l’ odore della terra bagnata, del legno umido degli alberi e del legno bruciato nei camini delle case delle case…
Il libro di Riccardo Falcinelli non ha certo bisogno delle mia recensione entusiastica, è un capolavoro che si commenta da sè soltanto sfogliandolo di sfuggita prima di prendere il treno alla Feltrinelli della stazione di Firenze (è stato questo il nostro incontro fortuito).
Quando ero piccola, i miei nonni mi raccontavano fiabe ogni sera, alcune conosciute altre inventate: zucca matta un bambino che ne combinava di tutti i colori e i lombrìchi che vivevano nella discarica erano quelle nate per me.
116 pagine. Quanto basta per darci uno scossone e farci riflettere sul fatto che se per il mondo non siamo abbastanza, se ci sentiamo fuori posto, “come un piolo tondo in un buco quadrato”
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