Francesca Melandri
ed Rizzoli
Sono state tante le emozioni che mi ha suscitato questa storia, incredulità, tristezza, vergogna, pena,mi ha fatto affrontare il problema immigrazione, sbarchi, politica dell’accoglienza, passato storico della nostra amata Italia, nefandezze degli Italiani brava gente durante la seconda guerra mondiale, sotto un’altra prospettiva e mi ha incuriosito.
E’ nata in me la voglia di approfondire un capitolo della storia italiana poco conosciuto e soprattutto poco ricordato i soldati italiani in Etiopia durante la seconda guerra mondiale.
La protagonista della storia è Ilaria,professoressa di lettere, donna pura e idealista, che rientrando a casa trova sul pianerottolo del suo appartamento, un giovane di colore che sostiene di essere suo nipote, e considerando che il padre della donna ha combattuto in Etiopia durante la seconda guerra mondiale, la storia risulta credibile.
La storia si sviluppa su due piani, il presente in cui viene raccontata la situazione degli immigrati e della politica sull’immigrazione degli ultimi vent’anni e in cui si da voce alle tante voci discordanti sul “cosa si deve fare”, ed il passato in cui, attraverso la vita di Attilio Profeti, conosciamo un periodo che non a caso viene tenuto , se non nascosto, in un remoto angolino, anzi, direttamente sotto al tappeto.
Il finale è dolce amaro, perché purtroppo non si può riscrivere né il passato più lontano né quello recente, ma ci lascia uno spiraglio di speranza per il futuro perché è da ora in poi che possiamo riscrivere la storia.
voto8
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