di Marco Malvaldi
edizioni Sellerio
Quando leggo Malvaldi è come se facessi un’immersione in acque profonde: tutto il resto sparisce.
Grazie alle sue parole riesco a vedere, sentire, respirare tutto quello che lui scrive: sono li anche io.
I suoi sono gialli delicati, piacevoli, senza sangue o scene sconvolgenti e di pessimo gusto.
La briscola a 5 è il suo primo romanzo, ambientato a Pineta, città di fantasia vicino a Livorno, dove il barista del Barlume ed i suoi simpatici avventori “over” (pensionati dalle mille risorse) si troveranno a partecipare in maniera attiva alla soluzione di un caso di omicidio condividendo le loro intuizioni. Per chi è stato a Livorno e conosce i livornesi, è una conferma della bellezza dei luoghi e della simpatia e sagacia degli abitanti.
A metà libro, il lettore, è portato a pensare di avere già in mano le carte giuste per inchiodare il colpevole ma il finale riserverà delle sorprese.
I libri di Malvaldi hanno ispirato una serie televisiva, che non ho ancora avuto modo di vedere ma che non sono certa di volerla seguire perché sono talmente affezionata ai luoghi e ai personaggi che ormai ho nella mia testa da aver paura di restare delusa da quelli cinematografici.
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