23..a Firenze è un numero che porta bene!!Due new entry tra i nostri “animatori” di #facciamoci compagnia, diamo il benvenuto a Valentina Brasca, operatrice di Pet-Therapy, filosofa e scrittrice. Oggi solo una breve presentazione, nei prossimi giorni le sue storie per farci sognare e Gioia Gamerra che con i suoi giochi di parole in inglese, rende internazionale la nostra pagina.
INOLTRE UN’OSPITE D’ECCEZIONE LINDA, 5 ANNI E LA SUA BACCHETTA MAGICA!!!
Poi…io con i miei lavoretti…sono sicura che saprete fare di meglio!!!
VI ABBRACCIO
e…continuiamo a farci compagnia!!!
CACCIA AL SIMBOLO
DEL PROF. RICCARDO SPINELLI
Risposta al quesito di ieri : “Diana di Poitier – J.Goujon“
Quesito di oggi dell’opera sottostante è: “Si identifichi il soggetto ed il suo autore”
domani la risposta….
Lasagne a modo mio
- 350 gr di macinata mista
- 1 bottiglia da 700 ml di passata di pomodoro
- Sedano, carota e cipolla
- Olio EVO
- Sale
- Vino bianco
- 12 sfoglie per lasagne
- 150 gr di mortadella
- 200 gr di mozzarella a pezzetti
- Latte
- Parmigiano grattugiato
Queste sono le lasagne a modo mio, anche se forse sarebbe più corretto a modo di mio marito perché lui non vuole la besciamella e quindi ho dovuto inventarmi qualche trucchetto.
Preparo il ragù come sono solita fare, partendo dal soffritto di sedano, carota e cipolla tritati, poi aggiungo il macinato, lo lascio rosale e lo sfumo col vino bianco. Quando questo è evaporato, unisco la passata, circa metà della sua bottiglia di acqua, sale e faccio cuocere lentamente per due ore.
Quando è un po’ intiepidito (io di solito lo faccio il giorno prima), lo frullo col frullatore a immersione unendo del latte; lo tengo abbastanza liquido e a esso aggiungo la mortadella passata al mixer.
Inizio quindi a fare gli strato con le sfoglie che io non sbollento perché uso quelle molto sottili che si cuociono col sugo piuttosto lento nel tempo che le lasagne stanno in forno. Metto un po’ di sugo sul fondo, poi la sfoglia, poi ancora sugo, la mozzarella a pezzetti e il Parmigiano.
Completati gli strati cuocio in forno già caldo a 200 gradi finché fanno la crosticina
Per la prossima ricetta pensavo di fare un polpettone in bianco, farcito e cotto a forno
Serviranno 350/400 gr di macinata mista, un uovo, pangrattato, noce moscata, sale, sottilette, prosciutto cotto e zucchina
“A PET IS AN ISLAND OF SANITY IN WHAT APPEARS TO BE AN INSANE WORLD” (Boris Levinson, neuropsichiatra infantile considerato il padre della Pet-Therapy)
Sono un’operatrice di Pet-Therapy.
La prima terapia è stata su di me, per questo mi sento di scrivere su questo argomento.
Cresciuta con genitori molto severi e poco attenti, ho attraversato luoghi e mestieri diversi. Fino ai forti attacchi di panico, paralizanti.
A guarirmi e farmi capire chi sono e cosa mi fa star bene non è stata la psicoterapia, sicuramente efficace, ma per me troppo costosa.Non sono stati i medicinali, che ridanno forza e serenità, ma non ti trovano.
A farmi trovare me stessa e la vita è stato un cane e il lungo percorso di formazione con lui.
La mia laurea in Filosofia e l’attuale studio di Scienze dell’Educazione e della Formazione presso l’Università di Firenze, mi hanno aiutato a rimettere a posto i pezzi.
Le basi della Pet- Therapy
Il nome “istituzionale” della Pet Therapy è “Interventi Assistiti con gli Animali”
(IAA) e viene indicato per indicare terapia, educazione e attività basate sulla relazione uomo-animale. Tutti questi interventi richiedono un’equipe multidisciplinare composta da medici, psicologi, insegnanti, educatori, veterinari ed altre figure professionali.
Perchè funziona?
Perchè gli esseri umani possono creare delle vere relazioni con gli animali, in quanto il loro cervello e la loro fisiologia sociale sono simili. Uno degli aspetti più importanti della Pet-Therapy si basa sul fatto che, mentre l’essere umano tende a riprodurre sempre gli stessi tipi di relazione verso tutte le persone con cui stringe rapporti, l’animale interrompe questo circolo vizioso e consente all’individuo di vivere altri modelli operativi mai sperimentati prima.
L’animale permette il primo passo in nuovi mondi perchè non giudica ed accoglie con spontaneità e sincerità.
A livello fisiologico, il contatto fisico con il cane incremeta notevolmete la produzione di ossitocina, l’ormone “dell’amore”, che abbassa i livelli di stress, stimola la calma e l’empatia.
Più che word, parola, è un’espressione. Due paroline che, stranamente, rendono dolce parlare di
soldi, che coccolano chi le pronuncia e chi le sente. “My treat” non è soltanto “Offro io”. Vuol dire
che il regalo che mi faccio è offrire qualcosa: io ti pago un caffè, una birra o un pranzo, ma è
anche per me che lo faccio, è per me qualcosa di speciale. In italiano non c’è un’espressione
altrettanto immediata, semplice, comune e piena. Sperando torni presto il momento in cui potremo
dirlo…
- cartoncino (del vino che ci siamo scolati!)
- tempera a piacere
- colla stick (se non l’avete potete attaccarlo sulla tempera appena stesa)
- carta delle uova
2- Porta spago/filo dei Minions
occorrente:
- Porta sorpresa uovo di Pasqua
- cartoncino azzurro e giallo (oppure colorate di azzurro e bianco un foglio bianco)
- pennarello indelebile
- forbici per forare il tappo
3- Porta penne sopraelevato
occorrente:
- 2 vaschette porta uovo
- colla a caldo
- tubo di carta della pellicola trasparente ( o similari)
- carta delle uova
4-Maracas a modo mio
- 2 poggia uovo
- scotch
- tempera
- colla stick
- carta delle uova
- riso (da mettere all’interno per fare rumore)
Dimmi cosa ne pensi