Ho due domande da porvi per sentirmi meno sola nella mia ignoranza: quanti di voi sapevano che Michelangelo Buonarroti ha avuto un pronipote degno dei suoi geni? Quanti hanno visitato la casa -museo che si trova a Firenze in via Ghibellina? Spero siate in tanti ad averlo fatto, io ne sono venuta a conoscenza soltanto da pochi giorni e ne sono rimasta estasiata.
La casa Natale di Michelangelo Buonarroti, ospita adesso un’interessantissima mostra su Michelangelo Buonarroti il giovane (Firenze 1568-1647), pronipote del più celebre, che ho scoperto grazie al Professor Riccardo Spinelli, uno dei curatori e collega presso il Liceo Artistico di Porta Romana, che è stato la nostra guida d’eccezione.
Michelangelo Buonarroti il giovane fu un grande letterato e uomo di teatro, amico e ospite di numerosi artisti, scienziati, uomini di cultura dell’epoca oltre ad essere ben introdotto a corte perché favorito della Granduchessa madre Cristina di Lorena e amico personale del granduca Cosimo II de’ Medici.
Fu lui a volere la costruzione del Palazzo, adesso sede della Fondazione, in cui viene omaggiato il prozio attraverso un ciclo di affreschi che si trovano al primo piano, e in cui sono raccolte memorie che lo stesso nipote raccolse e conservò con cura affinchè arrivassero a noi. Non mi soffermerò su tutti gli oggetti e opere preziose che costituiscono il patrimonio della fondazione, mi concentrerò sulla mostra sperando di suscitare in voi curiosità e voglia di andare a vedere con i vostri occhi questo piccolo gioiello.
La mostra attualmente in corso, che purtroppo durerà soltanto tre mesi, raccoglie carteggi, ricordi e bozzetti inerenti i lavori svolti dagli artisti per affrescare la casa e scambi epoistolari con personaggi dell’epoca.
Le stanze dedicate alla mostra, sono 4, nella prima campeggia il ritratto marmoreo di Michelangelo Buonarroti il giovane, opera di Giuliano Finelli, che sembra accogliere l’ospite, scrutarlo, per poi permettergli di proseguire il percorso nella propria casa, concedendogli l’accesso ad una sfera privata e intima, consapevole che sarebbe stato un peccato non condividere la meraviglia da lui creata e di cui era in possesso.
Le pareti sono tappezzate dai bozzetti per la realizzazione degli affreschi presenti al primo piano, mentre nelle teche ci sono libri mastri e carteggie e corrispondenze che testimoniano la vivacità intellettuale di Michelangelo il giovane e anche le sue velleità artistiche.
L’idea interessante di questo allestimento è stata il mettere a confronto i bozzetti con quanto poi effettivamente realizzato per fare apprezzare al pubblico i particolari che già dall’inizio erano stati previsti e poi realizzati.
La mostra, che oltre a Riccardo Spinelli, è stata curata da Alessandro Cecchi e Elena Lombardi, terminerà il 30 Agosto 2021 per questo vi consiglio di affrettarvi ada andare a vederla.
Per ulteriori informazioni vi metto il link:
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