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PASSA IL FAVORE

Vi ricordate il film del 2001 “Un sogno per domani”?  Credo che sia il più bel film che abbia visto in vita mia e per questo vi consiglio, nel caso non lo aveste ancora visto, di dedicare alla sua visione, due ore del vostro tempo e un’altra manciata di minuti per riflettere sull’importanza del messaggio che il protagonista, un piccolo uomo, regala al mondo.

Se chiedessero a voi, a me, cosa fare per migliorare il mondo, ma anche solo il quartiere, la maggior parte di noi si nasconderebbe dietro la mancanza di tempo o l’inutilità, utilizzerebbe frasi tipo “E’ ma io che posso fare”, “io non conto” , “io sono, non sono”, “sono loro che decidono”, dimenticando che uno di “loro” sono “IO”, siamo noi. Invece il protagonista, immagina una rete in cui il bene si moltiplica: se ognuno di noi aiuta 3 persone che a loro volta ne aiutano altre tre..il favore farà il giro del mondo.

Da qualche anno, ho fatto mio il concetto di “passa il favore”, istituendo una rete di persone che, come me, credono di poter fare la differenza. Certo, non ci sediamo al tavolo decisionale, ma con delle piccole azioni possiamo migliorare, facilitare, la vita di altre  persone.

Il nostro “Passa il favore” consiste nel mettere a disposizione oggetti, abbigliamento, libri, tutto quello che non serve più a noi ad  altre persone a cui potrebbe far comodo. Che differenza c’è rispetto ai tanti gruppi “te lo regalo se lo vieni a prendere ” o similari? Che in questo caso si crea una reta attiva, fatta di segnalazioni e di partecipazione diretta, una sensibilizzazione continua, una condivisione anche degli  stati d’animo.

In questi anni, grazie a questa iniziativa, ho ampliato il mio giro di amicizie, conoscendo molte persone che, utilizzando qualcosa messo a disposizione, hanno a loro volta contribuito, ognuno a modo proprio poichè la  parola d’ordine  è “cuore”. Ognuno può dare qualcosa, non scordiamocelo, anche chi apparentemente è in situazione di indigenza.

Passa il favore ha fatto si che ci guardassimo intorno, ci rendessimo conto che anche il nostro vicino, magari a causa della cassa integrazione, o di un periodo avverso, avesse bisogno di una piccola “spintina”  un giacchetto vecchio per un altro è nuovo per lui/lei, che gli ha fatto solo capire che il mondo non è tutto  solo brutto.

Passa il favore non è fare carità, non è pena, è scambio, io ho avuto i libri usati per scuola dalla mia vicina, abiti per mio figlio dal fratello di una compagna di classe  e a mia volta “ho passato”con gioia la sua vecchia sfuggita bici.

C’è tanta gioia nel regalare, ci sono tanti sorrisi, parole che valgono molto più del denaro. Non scordiamoci che dovremmo rivolgere lo sguardo anche a situazioni che ci sono prossime, i bisogni non sono sempre lontani, al di là dei confini.

Quindi occhi  e cuore aperti e “Passa il favore”!

Se volete partrecipare, fatemi sapere, farete una bella, nuova esperienza.

P.s Noi scambiamo con tutti, non esistono “preferisco donare a piuttosto che…” non siamo qui per giudicare chi nè ha più o meno bisogno, noi doniamo col cuore e non ci interessa l’eventuale mala fede (se c’è ) di chi riceve.

Vi linko il passaggio centrale del film.

buona visione

 

 

 

 

 

 

 

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4 Responses
  • Patrizia
    Luglio 24, 2021

    Conoscevo già l’iniziativa di Monia.
    Ho partecipato qualche volta in modo attivo, anche solo passando la richiesta.
    Personalmente per diversi anni ho vestito mia figlia con gli abitini che mi sono stati mandati da una mia amica di Trento, ancora oggi un’altra amica mi passa qualcosa. Non l’ho mai trovato un gesto di elemosina e l’ho sempre apprezzato. Così io stessa ho ripetuto il gesto. Iniziando a farlo anche per altre cose. Avevo a casa mia un doppio frullatore, un errore di acquisto. Poiché mi sono persa lo scontrino era rimasto lì nel ripiano. Il mio palazzo ha una corte con edifici molto ravvicinati ( immagino che per loro sia una tortura sentirmi berciare com la mia voce squillante anche quando voglio essere gentile) ebbene….notai una signora che usava sempre la forchetta per frullare o fare cose simili. Quindi le chiesi se aveva mai pensato ad un frullatore dal momento che il tempo era trascorso e le sue mani erano stanche ( come lei soleva dire sempre). Mi disse che non avrebbe saputo quale comprare. Allora pensai di regalarglielo.
    Felice lo accolse nella sua cucina.
    Cucinó molto sino a quando riuscì a farlo.
    Per me è stata una bellissima esperienza, quel frullatore ebbe la destinazione migliore che si potesse sperare.

    • Monia Tucci
      Luglio 25, 2021

      hai proprio ragione

  • Sabrina Paladini
    Luglio 24, 2021

    Conosco l’iniziativa e ne faccio parte… È una cosa fantastica riuscire ad aiutare chi ne ha bisogno……. ti senti bene

    • Monia Tucci
      Luglio 25, 2021

      hai ragione. ed è anche un’azione contro l’inquinamento!

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