Sapete chi era il Conte Rumford? era un signore nato in Massachuttes nel 1763, la cui storia è davvero affascinante: rimasto orfano molto presto,fu mandato nella città di Salem a lavorare per un commerciante, ma visto che passava tutto il tempo a inventare e costruire macchinari invece di vendere, fu licenziato.
Lui visse in maniera molto positiva questo licenziamento, andando a lavorare prima a Boston e dopo nel New Hampshire, come insegnante. Qui incontrò e sposò una ricca ereditiera Sara Walker, che dopo poco abbandonò in maniera rocambolesca. Fuggì in Europa, fu insignito del titolo di Conte del Sacro Romano Impero, divenendo Conte di Rumford, dedicandosi a invenzioni di ogni tipo e a progetti filantropici ( La sua storia che ho riassunto in maniera estremamente sintetica, potete trovarla in ” Il conte Rumford : un avventuriero scienziato”, Sanborn C. Brown. – Bologna : Zanichelli, 1968.)
Perchè parlare di lui oggi? perchè con questo tempo nuvoloso e autunnale ho pensato ad una zuppa e ho sorriso ricordando una serata meravigliosa di 20 anni fa , quando da studentessa ricercatrice, ho coinvolto un gruppo di amici e gli ho cucinato la zuppa alla Rumford, la cui ricetta avevo trovato cercando materiale per la mia tesi, una zuppa economica pensata per sfamare gli indigenti.
Peccato non considerare che, il camino scalda molto piu lentamente rispetto al gas e che, mantenendo la stessa tempistica, la zuppa rischi di diventare un blob verdastro e infinito.
Di quella serata ricordo le risate e il moltiplicarsi delle pentole per contenere la zuppa che si espandeva.
Vi copio di seguito la ricetta, pubblicata in un articolo conservato tra gli atti dell’Accademia dei Georgofili: “Sopra la cosiddetta zuppa alla Rumford”, il modo in cui viene raccontata mi ricorda tantissimo le ricette della “Bibbia” della cucina: L’artusi, ma per lui ho in mente altri racconti e aneddoti.
“Il metodo di preparazione di questa zuppa è il seguente. Si metta prima insieme nella pentola l’acqua e l’orzo perlato e si fanno bollire. Si aggiungono quindi piselli e la bollitura continua a fuoco lento per due ore. Si aggiungono poi le patate (precedentemente pelate con un coltello o bollite in modo che sia più facile togliere la buccia) e la bollitura continua per circa un’altra ora, nel frattempo il contenuto della pentola è spesso rimescolato con un grosso cucchiaio di legno o con un mestolo, per distruggere la struttura delle patate e ridurre la zuppa a una massa uniforme. Fatto questo si aggiungono l’aceto e il sale e da ultimo al momento di servire le fette di pane. E’ abbastanza importante sapere che questo pane, che si mescola alla zuppa, non deve essere bollito. E’ parimenti utile che sia tagliato il più sottile possibile, e se secco e duro tanto meglio..per rendere necessaria la masticazione e semnra che la masticazione sia enormemente utile nell’aiutare e favorire la digestione. ”
Fate come me, invece della prova d’amore al compagno/a chiedete la prova d’amicizia ai vostri amici proponendogli ricette del secolo scorso..questa potrebbe essere un’idea!
Buon Appetito (per le diete l’ideale)
Monica Mechini
Settembre 16, 2021Trovo questo articolo interessante da tutti i punti di vista… compresa la ricetta della zuppa (il cui tempo di cottura mi lascia molto perplessa) degna di una ricercatrice. Mi piace molto l’orzo perlato e chissà che non provi a farla. Grazie Monia
Monia Tucci
Settembre 16, 2021Infatti Monica, io non ho considerato che il fuoco lento forse era brace, per questo venne una zuppa blob stracotta ma il vuoto sapore età ottimo