Il primo Palloni che è entrato nella mia vita era Gaetano, medico pediatra dell’ ottocento e tema della mia tesi, il secondo Gabriele. In comune hanno 2 cose: l’iniziale del nome e l’aver cambiato la mia vita, sebbene per motivi molto diversi.
Gabriele Palloni, mi ha introdotta nel mondo del veganesimo, che per me era molto vicino a quello alieno e penalizzato dai miei pregiudizi: non sono una mucca (sebbene l’attuale mole possa prospettarlo), non ho due stomaci, perchè dovrei mangiare “solo” vegetali? L’unico motivo che mi avvicinava alla cucina vegan, fino ad ora, era l’avere amiche vegane e avere difficoltà ad invitarle a cena a casa mia perchè non potevo esprimere tutto il mio amore per la cucina e il mio senso di ospitalità non sapendo come preparare i piatti e quali fossero gli abbinamenti.
Dotata di dispensa con le ricette e attrezzatura a prova di hccp (grembiule simile a quello dei pazienti ospedalieri, cuffietta e copri scarpe) sono stata introdotta alla scoperta del mondo dei fagioli di soia, i poteri delle lenticchie e gli usi delle varie spezie, assieme alla mia “brigata”, che, come nei programmi televisivi, dopo aver visto la dimostrazione dello chef doveva riprodurre il piatto fedelmente.
I risultati sono sempre stati molto soddisfacenti come abbiamo testato durante le cene conviviali di fine lezione; non avrei mai creduto che con i fagioli di soia si potessero fare così tante cose: ricotta, panna, tofu, e che non si buttasse via niente (come nei maiali per i carnivori) perchè anche le bucce possono essere utilizzate.
Tra risate , cibo e buon vino ho scoperto che anche in un universo vegano non rimarrei a digiuno (anzi)!!
In attesa del corso avanzato, vi lascio il titolo del libro dello chef Palloni dal quale sono tratte alcune delle meravigliose ricette del corso.
Gabriele Palloni Vegan Chef: Se vuoi essere sano cucina vegano. Oltre 300 ricette della tradizione, facili e sfiziose, per mangiare ogni giorno con gusto. Newton Compton Editori.
La sosta de’ Savi (Il suo ristorante)
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