Quando mio figlio era alla scuola materna chiedeva spesso come nascono i bambini ed io, non volendo raccontare la solita storia della cicogna postina o del cavolo procreatore, ma volendo comunque dare un risvolto mitologico al suo arrivo, gli dicevo che lo avevo trovato in offerta su uno scaffale del supermercato, un tre x due, in cui lui era il terzo pezzo, quello in omaggio.
Io e suo padre eravamo saliti in maniera eroica su una vecchia scala di legno per raggiungere l’ultimo scaffale polveroso e prenderlo. Tutte le volte il racconto si arricchiva di particolari, la lettura del volantino pubblicitario, la ressa davanti allo scaffale per aggiudicarsi l’offerta speciale e le parole che lui aveva pronunciato. Si perché Damiano, ad un certo punto, aveva ritrovato nella sua memoria l’evento e lo raccontava a tutti sostenendo che lui aveva gridato sbracciandosi. “scegli me , scegli me…”
Col passare degli anni, con lo studio dell’apparato riproduttivo a scuola, ha conosciuto la verità sulla procreazione ma, per lui, la nostra storia inventata, rimane un motivo di vanto, qualcosa che lo fa sentire unico e che gli fa spesso affermare, a ragione, di avere dei genitori quanto meno originali.
Grazie Damiano di esserti sbracciato dallo scaffale, quella volta.
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