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“Medicina, medicina….”

“Medicina, medicina un po’ di cacca di gallina e un po’ di gatto e domattina non c’è più altro” Cara Nonna, me la ripetevi quando mi pulivi gli “sbucci” sulle ginocchia dopo le mie spericolate cadute dalla bicicletta, mentre mi massaggiavi la pancia dopo una brutta indigestione e in altre mille dolorose occasioni. Venivo da te certa che avresti trovato la soluzione ai miei mali, sicura che fossi più potente di qualsiasi guaritrice e non avevo paura, mai, neanche quando sono caduta dalla ficaia facendo un volo di tre metri e rimanendo a terra tramortita. Soltanto sorridendomi mi asciugavi le lacrime, come se i tuoi denti avessero la potenza del sole.

Cosa è successo da quando con queste parole,riuscivi a guarire tutti i miei mali, come se si trattasse di una formula magica?

Oggi vorrei di nuovo avere la forza di credere in quella formula magica perché crescendo diminuiscono le ferite fisiche provocate da sane cadute che fanno uscire il sangue e cadere i denti ma aumentano quelle dell’anima, meno visibili ma sicuramente più profonde. Oggi nel giorno del compleanno di Fabio.

Caro Fabio,

oggi sarebbe stato il tuo 41 esimo compleanno, forse non ci saremmo neanche sentiti oppure avremmo festeggiato insieme, con tua moglie e tua figlia. Non potrò mai saperlo, perché ti sei fermato ai tuoi trenta anni e con te si è fermata la nostra storia di cuginanza.
Ogni anniversario, compleanno, ricorrenza, rinnova il dolore; chi dice che il tempo cura le ferite, forse non ne ha mai avute di così profonde e lancinanti, il vuoto dell’assenza occupa più spazio della pienezza di un corpo. Oggi vorrei sentire quel “ceppicona” con cui mi apostrofavi, mi mancano il tuo disordine, le tue scarpe sempre nel mezzo, mi manca persino la puzza dei calzini e mi sento così sciocca se ripenso che non volevo chiamassi nonni i “miei nonni” che lo erano anche per te soltanto per l’affetto e per il tempo trascorso insieme.

L’8 è il numero dell’infinito, come l’affetto che avrò sempre , in questa vita e nelle prossime, per te.

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