Sia per lavoro che per amicizia, mi capita spesso di parlare di figli e di sentirmi dire: “Non so più cosa fare, trascorre tantissimo tempo giocando al pc”.
Problema comune, accentuato dalla situazione che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, il pc, i giochi on line, sono diventati, purtroppo, i surrogati delle piazze, dei parchi, delle palestre e delle piscine, e la Dad (didattica a distanza) lo è stata della scuola.
Anche noi adulti abbiamo iniziato ad usare e abusare dei dispositivi elettronici, io in primis credo di aver sviluppato una specie di dipendenza da cellulare, che ho sempre in mano e uso per qualsiasi cosa e mi sono accorta di sgridare mio figlio per l’uso eccessivo che lui ne fa, mentre io stavo rispondendo a un sms di lavoro, o creando una stories su istagram.
Sono più importante il mio lavoro, i miei rapporti interpersonali dei suoi scuola e gioco?
Assolutamente no. In questa situazione è fondamentale trovare delle alternative al pc, ai giochi virtuali che siano altrettanto accattivanti: riprendere lo sport, creare occasioni per svolgere attività condivise, e coinvolgerli di più nelle attività domestiche.
Questo ultimo punto è una mia personale nota dolente, perchè a casa mia non viene percepito come tempo condiviso, un modo per far parte della famiglia, ma una vera e propria punizione, nonostante sia stata una richiesta fatta fin dalla prima infanzia e presentata in maniera accattivante e giocosa. Infatti, mentre prima della doppia cifra (cioè prima dei 10 anni, ) c’era stata una gioisa collaborazione, in questa fase di adolescenza lo scenario è completamente cambiato.
Quello che dico, e che mi dico, è di insistere, di non pensare “ormai è grande si gestirà lui” solo perchè non abbiamo la forza, il tempo, a volte la voglia (perchè troppo stanche dai estenuanti giornate di lavoro) di insistere affinchè vengano applicate delle regole; diamo un tempo per ogni cosa: compiti, impegni familiari, gioco e soprattutto per questa ultima voce, facciamogli notare sempre, attraverso la lettura vera e propria dell’orologio, quanto tempo viene trascorso davanti alla consolle.
Tutti noi abbiamo pensato almeno una volta: “il tempo non passa mai”, se impegnati in una cosa noiosa o in attesa di un risultato medico, oppure “è volato” quando facciamo qualcosa di piacevole o siamo in vacanza. Allo stesso modo pensano i nostri ragazzi, che sicuramente davanti allo schermo dimenticano tutto il resto risucchiati dalla realtà virtuale.
Continuo a ripeter, perchè lo penso profondamente, che anche i giochi virtuali, come il cibo, l’alcool, se presi nelle giuste dosi, facciano parte delle cose belle della vita: attraverso i giochi si possono conoscere persone, imparare cose, ma è importante non perdere di vista tutto il resto.
Quindi, aiutiamo i nostri figli a gestire il tempo, provando a condividere con loro un planning che preveda tutto, quello che deve fare (impegni imprescindibili come i compiti di scuola e collaborazioni in famiglia) quello che piace fare a lui (giochi on line, amici, ozio), e quello che piacerebbe a noi che facesse (volontariato, spesa).
In bocca al lupo. soprattutto per chi, come me, vive un adolescente con una forte personalità!
Sabrina Paladini
Settembre 29, 2021Bellissimo questo articolo e sicuramente mi serve per un domani a cercare di riuscire a gestire Lisa pensando già da adesso a quello che potrebbe succedere mettendo cioè un po’ di basi… Anche se chissà come sarà la sua adolescenza… spero di essere in grado di affrontare il tutto….
Monia Tucci
Settembre 30, 2021Chissà…
Non abbiamo un manuale. Importante è parlare tanto con i nostri figli, e avere pazienza zen!