Da gnocchetti a gnocche: una dieta tira l’altra

Durante la mia infanzia e fino ai 20 anni, sono stata secca come un chiodo. L’ironia e le battute si sprecavano: sono stata chiamata a lungo “Olivia” (la fidanzata storica di braccio di ferro), mentre alle superiori, appena entravo in classe alcuni compagni gridavano “Pull” come il grido che si fa lanciando i piatti per il tiro al piattello (visto che ero completamente senza seno) e via così, fino ai miei 23 anni quando in seguito ad un adenoma all’ipofisi sono stata operata per la prima volta ed il mio metabolismo, i miei ormoni, hanno dato forfait.

Da lì, la svolta; dall’essere sottopeso all’essere sovrappeso è stato un attimo e non ho mai smesso di prendere  chili, sebbene, periodicamente mi sia sottoposta a diete di ogni genere tra cui:

• mediterranea
•  per il diabete
• a punti
• del gruppo sanguineo
• dissociata
• a zona
• Lambertucci

Insomma posso dire di averle provate quasi tutte. Già parlare di dieta mi rattrista, perchè amo mangiare e amo cucinare. Per me il cibo, non è solo nutrimento del corpo, ma dell’anima, è festa è convivialità, è coccola per le persone che amo.
Le mie cene, pranzi, aperitivi, sono sempre fastos : un modo per esprimere il mio affetto e la mia cura per i miei ospiti.

Mia zia Luisette, parigina doc, mi fece notare che in francese la parola dieta è “régime” che calza a pennello all’idea che ho io della dieta: una privazione, un’imposizione come un regime dittatoriale, qualcosa di duro e insopportabile. Anche in italiano, per addolcire la pillola si parla di regime alimentare corretto, o ancora meglio di educazione alimentare come se quelli che mangiano la carbonara fossero maleducati!

Per farla breve, è ormai un mese che sono di nuovo a regime, ma stavolta la sto vivendo come un’occasione di cambiamento radicale; è una sfida tra me e me, perchè le persone che mi circondano non mi hanno mai fatto pesare il peso del mio peso: si sono sempre e solo preoccupate della mia salute.

Finalmente sto iniziando a metabolizzare il motto latino “Mente sana in corpo sano” e da un mese, ho accompaganto la dieta al movimento. So che è un connubio scontato e indispensabile per avere risultati soddisfacenti ma per una pigrona come me non lo era affatto.

Se devo essere sincera , non sono pigrona, fino ad ora ho solo avuto paura di non farcela, di non avere abbastanza motivazione, è per questo che, come al solito, mi sono appoggiata alle mie amiche.

Ho creato un gruppo whatsup “Da gnocchetti a gnocche” in cui ho inserito amiche, che come me avessero bisogno di muoversi, e abbiamo iniziato a camminare insieme. Camminare verso una versione migliore di noi stesse, e già lo sfidarci due tre sere a settimana a lasciare il caldo delle nostre case per camminare a passo svelto, è una grande vittoria. Insieme. Ci incoraggiamo a vicenda, parliamo, ridiamo, e non sembra neanche di fare uno sforzo. Quando torno a casa mi sento sempre dimagrita, (anche se non lo sono) mi sento disintossicata dai brutti pensieri e anche dall’idea di non potercela fare.

In effetti non so quanto riuscirò a perdere in chili, ma so che sto già perdendo il peso emotivo che mi schiaccia più di quello fisico.

Per questo ringrazio le mie gnocchette e quando diventeremo gnocche anche fuori, festeggeremo tutte insieme!!!