Il libro di Riccardo Falcinelli non ha certo bisogno delle mia recensione entusiastica, è un capolavoro che si commenta da sè soltanto sfogliandolo di sfuggita prima di prendere il treno alla Feltrinelli della stazione di Firenze (è stato questo il nostro incontro fortuito). Per chi come me, neofita, abbia poi la voglia di leggerlo, centellinando ogni pagina per paura di perdersi qualcosa, di non capire, di voler verificare e approfondire, l’acquisto è d’obbligo.
Grazie a questo libro, ho letto e sto rileggendo, opere pittoriche, fotografie, fotogrammi dei film; mi diverto a fare la “detective ” per interpretare in maniera diversa la visione delle immagini alla luce delle nuove informazioni che sono entrate in mio possesso perchè, e cito, :”Basta poco perchè il racconto e il significato cambino completamente”.
Proprio nelle pagine finali è Falcinelli a proporci di giocare con le immagini: “(..) un gioco fecondo è scegliersi un tema: si va agli Uffizi e si guardano solo le nuvole, ponendosi domande, facendo confronti. D’improvviso ci si accorge che esistono centinaia di strade per disegnare le nuvole (…)”
Questo libro va guardato ( ci sono 500 immagini a colori e molte altre in bianco e nero), letto con attenzione e soprattutto vissuto e sperimentato attraverso un’osservazione arrricchita dalle nuove conoscenze.
Capire le immagini è importante per “diventare tutti più consapevoli di come funzionano tutti questi oggetti visivi che abbiamo intorno, che siano dipinti, film o pubblicità. L’alternativa è non vedere niente. Ritrovarsi a vivere in un mondo che non capiamo davvero e che finiamo per subire”.
Ognuno dei 7 capitoli affronta un tema e lo sviscera: Spazio, Forme, Percezione, Meccanismi, Topologia, Composizione, Medium, permettendoci di capire le immagini e il loro funzionamento.
Vi lascio, devo leggere l’altro suo libro, Cromorama, uscito qualche anno fa, che sono certa mi riserverà bellissime sorprese.
Ringrazio Alice Bomberini, studentessa di perfezionamento del liceo artistico di porta Romana, per avermi permesso di usare come sfondo per la foto un suo lavoro.
Marco
Novembre 13, 2020Bello se ne fa uno sull’architettura sei rovinata…