“Medicina medicina, un pò di cacca di gallina e un pò di gatto e domattina non c’è più altro” questa filastrocca era la cura che utilizzavano i miei nonni ogni volta che cadevo e mi sbucciamo, il primo rimedio, spesso sufficiente a guarire tutti i mali.
Al massimo mi disinfettavano la ferita con un medicinale verde di cui non ricordo il nome, un liquido che in teoria non doveva nè bruciare nè frizzare ma che in pratica era terribile, quindi meglio accontentarsi della panacea della filastrocca piuttosto che farsi medicare !
Oggi quando mio figlio, dopo un contatto durante una partita è caduto sbattendo il ginocchio, ho subito pensato a quella filastrocca sorridendo tra me e me.
Ormai è troppo grande per guarire di solo amore e autoconvincimento per cui ho dovuto tirar fuori l’armamentario di rimedi più consoni…(all’età piuttosto che alla ferita) però mi rimane la dolce sensazione di aver potuto di nuovo pensare con amore e nostalgia a quei preziosi nonni che mi hanno cresciuta a pochi giorni dalla loro festa che purtroppo non ho potuto festeggiare (almeno non fisicamente) con loro.
Ovunque voi siate GRAZIE per avermi donato la vostra medicina miracolosa fatta di amore puro e incondizionato.
Dimmi cosa ne pensi