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I miei 13 anni e quelli di mio figlio: ricordi di fine estate

Il sottotitolo di questo articolo potrebbe essere il retorico “ma quanto è cambiato il mondo!”.

L’estate di passaggio dalla seconda media alla terza di Monia, è stata caratterizzata da due eventi epocali: l’essere diventata signorina e aver vissuto la delusione del primo amore non corrisposto.

Un’estate infernale, durante la quale sono diventata donna senza essere preparata ad esserlo, assalita dalla vergogna per quel sangue che mi macchiava i pantaloni e che vedevo come un segno di crescita violenta alla quale non ero pronta, perchè a scuola, dalle suore, durante l’ora di scienze, non se ne poteva parlare. Si demandava alla famiglia l’onere di farlo, mantenendo il pudore, e finendo per non far capire alla futura ragazza cosa stava accadendo.

Mi rivedo tra lacrime provocate da dolori fisici fastidiosi ma soprattutto dalla celebrazione dell’evento vissuto dagli adulti come un momento da condividere (raccontato a tutti i parenti, alcuni rintracciati per telefono dopo anni di silenzio) mentre per me era soltanto fonte di imbarazzo.

Ricordo ancora il consiglio della mia bis nonna Maria Luisa Moneti, che per calmare la mia delusione di non poter continuare ad essere un maschiaccio, mi disse: “Vabbè, puoi sempre provare a saltare l’arcobaleno (per cambiare la situazione e tornare indietro)” e confesso che per un pò ho guardato i temporali e gli arcobaleni con occhi diversi, come una bella possibilità…

L’altro evento la mia prima scottatura in amore: presa dalle letture di libri Harmony (ebbene si ne leggevo a chili!) sognavo ad occhi aperti, vivevo in un mondo costellato da principi azzurri ed ero talmente calata in questa visione del mondo, che quell’anno, quando rincontrai l’amico che come me trascorreva tutte le estati nella casa di campagna dei nonni, confinante con la mia, vidi in lui l’eroe che stavo aspettando, l’uomo che avrei sposato e con il quale avrei avuto 5 figli, un giardino e un cane…

I mie sogni naufragarono miseramente quando, con aria complice, mi invitò fuori dal cancello del podere, dietro il pagliaio ed io con il cuore in gola, in trepidante attesa di una dichiarazione romanticissima sotto un cielo stellato accompagnata dalla musica naturale del frinire delle cicale…persi un anno di vita quando lui mi chiese di organizzargli un incontro con una mia amica, molto più carina e formosa di me…

Quanti pianti! soprattutto nel dover poi ascoltare i felici racconti di entrambi  che vivevano quello che avrei voluto vivere io…

E passo adesso ai Suoi 13 anni, movimentati, vivaci, costellati di amici, amori non corrisposti ma non per questo dolorosi quanto i miei.

I tredicenni di oggi, sono tanto diversi da noi, soprattutto quelli che hanno vissuto e stanno vivendo il coronavirus.

Sono dei sopravvissuti e forse per questo, con una maturità differerente, una preparazione diversa nell’affrontare la vita.

Di sesso ne sanno più di noi, non certo per merito della scuola, ma perchè hanno a disposizione internet che, nel bene e nel male. è una grande finestra sul mondo, hanno maggiori e migliori possibilità di incontro e di scambio, viaggiano e sanno cavarsela.

La scorsa settimana è uscito in bicicletta per andare alla Mazzanta da Vada (tra andata e ritorno 8 km circa), con i suoi amici, vestito del suo miglior sorriso, io alla sua età non ne avrei neanche avuto il coraggio, oltre al fatto che i miei, con tutta probabilità, non me lo avrebbero concesso, la sua sicurezza mi ha rassicurata, ho avuto la certezza che fosse pronto ad affrontare la vita, ho visto il cordone ombelicale recidersi, ho capito che devo farmi un pò da parte, non trasmettergli le mie paure e le mie insicurezze.

Ho capito che inizia una nuova serie di notti insonni, non per il cambio pannolini o la poppata ma nell’attesa del ritorno, sano e salvo della persona che amo di più nella vita.

E forse proprio per dimostrargli questo devo avere il coraggio di sostenere le sue scelte, i suoi sbagli, nel rispetto di quello che lui pensa ed è, evitando di fare tutto ciò che lui non vorrebbe facessi (tipo pubblicare le sue foto che probabilmente è il corrispettivo di gridare ai quattro venti che sono diventata signorina).

 

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2 Responses
  • Marco
    Agosto 31, 2021

    Mz che belle parole. Orgogliosa di te per essere la mamma che sei

  • Sabrina Paladini
    Agosto 31, 2021

    Sei splendida… Mi sono emozionata a leggere e impaurita pensando a quando arriverò a questo momento con Lisa.

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