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Il dottor Korczak e i suoi bambini

Dopo aver letto il “Breve trattato sulle coincidenze”di Domenico Dara,  sono sempre più convinta che niente sia per caso, come il mio fortuito incontro con il racconto per bambini “L’ultimo viaggio”  e il mio rinnovato amore per le Biblioteche Pubbliche.

C’è qualcosa di molto potente nell’idea che un bene prezioso come un libro possa essere a disposizione di tutti, sia lì in bella mostra ad aspettare che qualcuno lo noti e lo scelga. Come per gli uomini ci sono libri  più o meno fortunati, alcuni scelti perchè di autori di fama, altri per la loro copertina scintillante, altri per pura casualità come in questo caso.

Qui le immagini  sono color seppia e danno un forte senso di malinconia, le pagine sono opache come la vita dei piccoli protagonisti e l’odore della carta è forte. Si narra di un medico, un pedagogista, Janus Korczak, polacco, che durante la persecuzione nazista, raccolse orfani, curò gratuitamente, senza però perdere di vista l’ineluttabilità del destino dei propri ragazzi e degli abitanti del ghetto.

Vedendo l’approssimarsi della fine, mise in scena il dramma “Amal o la lettera del re” di Tagore” in cui la morte diventa liberazione dal dolore.

Con coraggio, sebbene avesse la possibilità di scappare e salvarsi, accompagnò 192 bambini, tenendone due per mano, in corteo,verso il treno che gli avrebbe portati a Treblinka. Era il loro ultimo viaggio.

“Noi eravamo privati di tutto,

e nel segreto dei nostri cuori

sapevamo che non saremmo diventati grandi,

Ma il nostro inno si chiamava

Fratelli”

Fortunatamente la sua impronta, insieme a quella dei suoi bambini, resta indelebile, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata dall’Onu a New York il 20 Novembre del 1989.

 

Nel suo “Diario del ghetto” scritto per sè e non pensando a eventuali lettori, ricorda i suoi ultimi giorni, si percepisce la disperazione, la fatica, la stanchezza fisica, l’abbandono dell’anima ma mai la perdita di amore per i bambini di cui si prendeva cura.  “Quante gemme si perde chi non ha più la pazienza di parlare con la gente senz’altro fine che quello di conoscerla”.

Conoscetelo. E non potrete fare a meno di stimarlo.

“L’ultimo viaggio” Irène Cohen-Janca  Maurizio A.C. Quarello ed Orecchio Acerbo

https://www.orecchioacerbo.com/

“Diario del ghetto”  Janus Korczak ed Luni Editrice

https://www.lunieditrice.com/catalogo/

Biblioteca Luzi Firenze

https://cultura.comune.fi.it/pagina/le-biblioteche-comunali-fiorentine/biblioteca-mario-luzi

Bobo Rondelli gli ha dedicato una splendida canzone

https://youtu.be/3YX950axpis

 

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