Per molti bambini l’ingresso alla scuola primaria, dopo anni di materna caratterizzati da gioco e tempi lunghi, è un vero e proprio trauma.
Ricordo molto bene il rientro dal primo giorno di scuola di mio figlio Damiano e le sue parole: “Mamma mi avevi detto che dovevo stare fermo…ma sono dovuto stare pure zitto!!|”.
Le classi numerose, gli spazi limitati, gli arredi inadeguati, non permettono ai bambini, ma neanche ai ragazzi negli ordini superiori, di vivere bene la scuola anche solo da un punto di vista sociale.
Le nostre scuole sono vetuste, spesso ricavate da ex qualcosa (conventi, caserme, collegi) oppure tirate su in tutta fretta, senza verde, senza palestra: c’è poca attenzione all’importanza di uno spazio gradevole per imparare, di un luogo in cui i nostri ragazzi trascorrono la fetta più lunga della loro giornata. I banchi sono standard, come pure le sedie e spesso essendo stati acquistati in termpi diversi, possiamo avere sedie troppo basse o alte rispetto al banco a cui sono assegnati…
C’è poca attenzione, per il benessere come se fosse soltanto una parte accessoria della didattica, ma mentre nei manuali si parla di scuola come “agenzia educativa” , nella realtà dei fatti somiglia molto di più ad una catena di montaggio che (sto generalizzando ma non mi distacco troppo dalla realtà) ha degli standard abbastanza rigidi.
Per questo motivo, è molto difficile andare oltre al pensiero comune, i bambini/ragazzi, devono satre seduti e fermi, perchè in questo modo si concentrano di più (e chi lo ha detto?) non devono disegnare mentre l’insegnante spiega, è una mancanza di rispetto, un modo per distrarsi…
Io penso che invece siano tali affermazioni sbagliate e indice di non conoscenza, perchè molti studi sono concordi nell’affermare che il movimento può avere un risvolto positivo sulle performance cognitive dei bambini, soprattutto in presenza di alunni con deficit di attenzione e iperattività.
Spesso lo sforzo di pensare a stare fermi fa esaurire le energie che avrebbero potuto impiegare nello svolgimento di un compito.
In ordine e grado di scuola, dovremmo prevedere un minimo di movimento per tutti (come sul lavoro gli esercizi di rilassamento occhi/schiena per chi lavora davanti a pc)delle pause strutturate per permettere ai ragazzi di sgranchirsi le gambe ( caffè/sigaretta per adulti), e anche dei momenti per permettergli di esprimere le proprie emozioni e spiegare le proprie necessità senza giudizio e condanna a priori.
In un libro che ho letto recentemente, “Camminare può cambiarci la vita” di Shane O’Mara, si evidenzia quanto il movimento influisca sulla creatività, sul pensiero libero, sul benere psicofisico in generale; dobbiamo pensare la scuola come qualcosa di completamente legato alla vita degli individui, e di conseguenza strutturala in modo da rispettare le necessità dei maggiori fruitori che sono proprio i ragazzi.
Dimmi cosa ne pensi