Che significato ha per me il podere di Magliano in Toscana? E’ il mio rifugio, la mia via di fuga, l’insieme di tutti quei ricordi che portano malinconia e gioia allo stesso tempo, che fanno pensare ad un tempo lontano, così avvolto dalla nebbia da sembrare quasi un sogno, ero io quella bambina sdentatata che correva tra gli olivi? ero io che seppellivo noci all’ombra della grande quercia dopo averci nascosto un foglietto con su scritto il nome del bambino amato?
Forse sono soltanto fantasie della mente, questi fatti non sono avvenuti davvero, perchè di quella bambina piena di sogni e speranze è rimasto ben poco. La stufa è accesa, ma non scalda più come quando c’erano i nonni ad attizzare il fuoco, con maestria, centellinando la legna, preziosa. Io non ho la stessa pazienza e mi risuonano in testa le parole di nonna: “Se vuoi vedere una donna che vale poco, mettila vicino al foco”. Non sarò mai una brava massaia come lei, il fuoco fa la fiamma ma non scalda, la casa è piena eppure si sente solo il vuoto di tutte quelle voci che non risuonano più. Oggi piove, una Pasquetta bagnata, col profumo forte dell’erba, il fresco dell’acqua che scroscia, il rumore delle foglie colpite dalle gocce.
Non mi rassegno all’idea che nessuno prenderà la brace per metterla nello scaldino e poi sotto le lenzuola per togliere l’umido delle case di campagna vuote, non mi rassegno al tempo che passa, mi oppongo con la testardaggine di quella bambina piena di sogni e di inutili illusioni.
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