LA MATTINA DELL’ESAME

Stamattina mi sono svegliata prestissimo, con il suono della campanella in testa perchè oggi iniziano gli esami di maturità della “mia “quinta di quest anno, e sono tanto tanto emozionata. Non ci si abitua mai, si conoscono in prima superiore, dei ragazzini usciti dalle scuole medie, la maggior parte di loro spaesati, insicuri e diciamocelo, imbranati “grazie” alla nostra iperprotezione, e ce li ritroviamo piccoli uomini, piccole donne, forgiati dalla scuola e dagli eventi della vita occorsi nel frattempo…

I maturandi degli ultimi due anni, hanno vissuto anni surreali, hanno dovuto adattarsi a tantissime novità: didattica a distanza e mista, distanziamento sociale, mascherine, gel; e nel contempo rinunciare a tutta la parte “conviviale” che rende la scuola un punto di incontro, di scambio e di divertimento.

Per loro niente gite, niente 100 giorni (forca autorizzata al mare 100 gg prima della fine della scuola), niente ricreazione (quando sono stati in presenza), niente di niente.

Eppure si sono adattati, ce l’hanno fatta, hanno “ricalcolato il percorso” come fa google map quando sbagliamo strada, hanno organizzato incontri su meet per potersi vedere e parlare, imparato a salutarsi con il gomito invece che con l’accogliente abbraccio, la resilienza di questi ragazzi è stata un esempio per tutti noi.

Non so come andranno gli esami, i docenti dovrebbero dare un premio a questi ragazzi, che sono dei “sopravvissuti” , molti di loro hanno vissuto il covid 19 se non in prima persona almeno in casa, qualcuno ha perso dei cari, altri, perdendo la libertà, la quotidianità, i punti fermi, hanno perso un pò sè stessi ma oggi sono qui, con il loro vestito più consono, con i capelli pettinati, pronti a questo ultimo sforzo, per poi lanciarsi nel mondo dei grandi.

Sono maturandi, e credo quest’anno come non mai, maturi, forgiati non dalla didattica scolastica, ma dall’esperienza della vita che gli ha resi più fragili, ma sicuramente più consapevoli.

Buona vita ragazzi, vi voglio bene.