“A tavola prese moglie un frate” diceva mio nonno, per dire che mangiando, non si nutre soltanto il corpo ma anche l’anima, che tutto è possibile grazie alla convivialità, alla buona compagnia e …perchè no, al vino!
Per questo motivo, da inizio anno, il venerdi è diventato per me il giorno in cui attraverso il cibo, il buon vino, rinsaldo i rapporti interrotti da due anni di isolamento forzato.
Le cene del venerdi sono per me diventate sacre, un appuntamento che aspetto io più dei miei ospiti e che non mi delude mai: sperimento nuovi piatti e miglioro i miei cavalli di battaglia; ho iniziato ad utilizzare i “serviti della domenica”che adesso rendono allegra, colorata e preziosa la mia tavola e non più soltanto le vetrine.
Vivono le stoviglie, senza più polvere e vivo di nuovo io.
Anche il libro degli ospiti ha ripreso vita, ci sono parole,pensieri e foto. Ricordi preziosi di cui fare tesoro, da sfogliare per non dimenticare mai che il calore di un pasto condiviso scalda più di una fiamma accesa.
Dimmi cosa ne pensi