Nei primi mesi della nostra vita, siamo stai invitati a sbagliare e a riprovare, i nostri gorgheggi privi di significato sono stati acclamati, i nostri primi passi stentati, le nostre cadute per imparare a muoverci correttamente sono state incoraggiate e accompagnate da parole di lode.
Ma con l’aumentare dell’età e della poca esperienza, tutto cambia;si richiede una crescente perfezione su tutto.
Il colore deve essere messo entro i margini, il taglio deve essere preciso, l’errore ortografico va cancellato, non basta farci un frego sopra, va eliminato con la gomma e se non basta col bianchetto.
Per tutte le elementari viene preferita la penna cancellabile, come se fosse un delitto vedere sul foglio il nostro errore.
Ma perché? E’ davvero così insopportabile sbagliare?
Non credo, ma è quello che ci hanno abituati a credere. Il mito della perfezione ci rovina la vita. Tutti noi puntiamo ad una vita perfetta e senza errori, senza scherzi, senza inciampi.
Forse sarebbe bello, ma di sicuro è impossibile.
Nell’ultimo anno ho avuto la fortuna di imbattermi nelle fuckup night Firenze, delle serate durante le quali alcune persone parlano del proprio fallimento e di come siano riuscite a trasformarlo. Una visione innovativa, positiva, e che ci fa capire che MAI tutto è perduto. Le fuckup night sono un vero e proprio movimento globale che rispecchia una nuova mentalità, pronta ad accettare l’incertezza, l’errore, il cambiamento.(https://fuckupnights.com/).
Il vecchio proverbio :”sbagliando s’impara” è quanto di più saggio possa esistere. E’ dall’errore che nasce qualcosa che può trasformare noi e la nostra vita.
Si parla sempre del percorso della vita, aspettandoci quasi che sia lineare, o perlomeno senza troppe curve ed ostacoli, ma non è così, e non mi va di dire purtroppo.
Se analizzo la mia vita nei momenti più tristi e dolorosi, in cui ho desiderato scappare da me, c’è sempre stato qualcosa che mi ha trattenuta e ha rivoluzionato la mia vita. In fondo la vita è fatta di prospettive diverse da guardare, osservare; nelle quali immergersi.
Dobbiamo essere un po’ elastici per essere antisismici ai fattori della vita. I palazzi rigidi, crollano, quelli che si piegano alla furia del vento , resistono e poi svettano in mezzo alle macerie.
Consiglio di leggere il libro di Francesca Corrado. ”Il fallimento è rivoluzione” che da suggerimenti e ricette pratiche per vivere bene il fallimento e farlo diventare l’inizio del percorso che ci porterà a riuscire: “Chi fallisce non è un fallito; è solo una persona che ci sta provando in attesa di riuscirci”.
Dalla sua esperienza personale ha tratto preziosi consigli, ed è arrivata a fondare una scuola di fallimento (https://www.scuoladifallimento.com/)… se non è questa una rivoluzione…
Il vero fallimento è rinunciare, è credere nel fatto che non ci riuscirà, è nel restare bloccati nelle proprie posizioni senza provare a guardare oltre l’ostacolo.
Se ci diamo la possibilità di sbagliare e di fallire allora riusciremo a realizzare ogni nostro desiderio.
Dimmi cosa ne pensi