MINDFULNESS

di Monia Tucci.

Nel mio percorso di ricostruzione di me, di ricerca di consapevolezza mi sono imbattuta nella mindfulness.

Un incontro fortuito e al contempo fortunato.

Sapete cosa è? una pratica meditativa il cui fine è di fare attenzione al momento presente, in modo non giudicante”.

Vivere in pieno il qui e ora.

Sembra molto semplice. E in realtà non lo è affatto. Molto spesso facciamo contemporaneamente più cose, rimuginiamo su errori o eventi del passato o cose che dobbiamo fare nel futuro più o meno imminente. E l’ora? Non ce lo gustiamo affatto. La mindfulness ci riporta al qui ed ora e lasciandoci pervadere da tutte le sensazioni che riceviamo dai nostri sensi. Odori, sapori, rumori, carezze, colori, luci ombre fisiche e dell’anima.

Un invito a prenderci il nostro tempo, ad ascoltarci noi per primi se vogliamo che anche gli altri ci ascoltino, a rallentare, a prendere e gustarci il tempo.

Uno dei primi a parlare di mindfulness è stato Jon Kabat-Zinn,

che nel suo libro “Dovunque tu vada ci sei già” scrive:

“In una corda lunga quindici centimetri vi è un numero infinito di punti e altrettanti ve ne sono in tre centimetri. Bene, quanti momenti vi sono in quindici minuti, cinque, dieci o quarantacinque? Il risultato equivale a dire che abbiamo tempo in abbondanza se siamo disposti a prendere atto coscientemente di un certo numero di momenti.”

Gli esercizi che vengono proposti dalla psicologa che segue il gruppo sono molteplici ed ognuno di loro offre la possibilità di fare un viaggio nei meandri più profondi del nostro essere; la condivisione nel gruppo crea un grande affiatamento, una profonda complicità tra persone molto diverse tra di loro, accomunate soltanto dalla voglia di mettersi in gioco, riscoprirsi, conoscersi meglio diventare consapevoli.

Ogni volta si porta a casa qualcosa che ci arricchisce e si lascia qualcosa che non ci piace più.

Vi consiglio di leggere più volte la poesia di Jon Kabat Zinn e di sentire cosa risveglia in voi nel profondo.