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Non c’è tempo per essere tristi di Licia Fertz e Emanuele Usai

Questo libro trasuda amore in ogni sua pagina. Trovare parole che non suonino banali per descrivere le emozioni che ha suscitato in me è  davvero difficile.  La storia di Licia Fertz è di per sè un romanzo, il nipote è riuscito a trovare le parole giuste per raccontarlo e farlo amare. Ogni persona che viene nominata, diviene un  personaggio, si fa amare e ricordare.

La vita non ha risparmiato dolore e perdite a questa donna e alla sua famiglia, ma tutti sono sempre riusciti ad aiutarsi e a sostenersi a vicenda.  I lutti che hanno contrassegnato la vita di Licia, diventano insostenibili quando ad andarsene è il marito Aldo,  la sua colonna portante, colui che è sempre riuscito a farle vedere il lato bello della vita: “Avevo sempre pensato che sarei stata io ad andarmene prima di lui. Un pensiero egoista,lo so, ma non sono mai riuscita a immaginare la mia vita senza di lui, a sentirmi la metà di niente”. Con la morte del marito, si spenge anche Licia che riemergerà dalle tenebre solo grazie all’amore del nipote il quale le ha aperto un profilo istagram dove pubblica foto e pensieri quotidiani (ad oggi conta circa 90.00 follower).

In molte delle sue vicende, dei suoi dolori, mi sono ritrovata e ho riconosciuto mio marito. Forse è per questo che spengere il kindle e salutare Licia è stato come salutare una parte di me. Le parole che hanno regalato a lei, nel dolore ma anche nella gioia, me le sono sentite risuonare dentro. Ed è per questo che ringrazio Emanuele e Licia per essersi denudati davanti a noi lettori con semplicità e riuscendo a farci amare ancora di più la vita nonostante tutto.

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