E’ il 13 settembre, il giorno prima del rientro a scuola dopo circa sei mesi che non ci andiamo, ed io mi sento emozionata, impaurita, confusa.
Il mio zaino quest’anno non contiene libri, fogli, quaderni,matite, gomme e giochi da condividere con i miei ragazzi, ma mascherina, guanti, visiera e gel.
Mi sembra di andare in ospedale invece che a scuola! Sono turbata dalle disposizioni che prevedono un distanziamento di un metro, che per un educatrice che lavora con ragazzi diversamente abili è un abisso. E per un’educatrice come me che trova l’abbraccio terapeutico per sé e per gli altri, abituata a parlare , ascoltare, condividere è davvero difficile da vivere.
Ma è talmente tanta la gioia di ricominciare a vedere da vicino i ragazzi, respirare l’aria che solo a scuola si respira (si mi è mancato anche l’odore di chiuso delle stanze in cui convivono 25 adolescenti) che sono pronta ad adattarmi a questa nuova avventura.
La mia casella di posta elettronica è stata invasa da mail esplicative complicatissime, le classi sono state divise, e mi sembra di giocare a battaglia navale 2b1 in 214 (che tradotto sarebbe classe seconda, gruppo 1 in aula 214) però va bene così. I percorsi confonderebbero anche google map, ma sono sempre più convinta che sia davvero come quando compriamo un gioco nuovo:leggiamo le istruzioni e ci sembrano complicatissime e invece, nel momento in cui iniziamo a giocare, tutto diventa molto più fattibile.
Spero davvero che ognuno di noi faccia del suo meglio, che i disfattisti perdano importanza, che inizino a essere messe in rilievo le buone pratiche piuttosto che quelle disfunzionali che sono sicuramente moltissime ma risolvibili. Se riusciamo ad aiutare la scuola invece di criticarla, se noi insegnanti/educatori riusciamo a capire le necessità dei nostri ragazzi, sicuramente, con difficoltà e lentezza, torneremo alla normalità che questa pandemia ci ha fatto scoprire essere qualcosa di straordinariamente bello.
In bocca al lupo a tutti, soprattutto a chi per la prima volta entra a scuola, a coloro che iniziano un nuovo ciclo, e a chi, rientrando, non potrà abbracciarsi come avrebbe voluto.
Evviva la scuola!
Patrizia
Settembre 14, 2020Sono emozionata e fiduciosa.
Marzo fu il
Mese del cambiamento
Il mese della consapevolezza che la nostra vita stava cambiando
Ho accettato tutto con determinazione positiva
Ho avuto momenti di grande sconforto
Eppure oggi sono emozionata con grinta.
Non sarà una mascherina a rendermi fragile.
Non sarà una mascherina o delle regole a renderla fragile.
Questa mattina siamo tutti svegli con gioia
Perché dopo un tale disastro siamo ancora qui a pensare a qualcosa di concreto per il…domani.
In bocca al lupo per tutti
Con coraggio arriveremo in fondo a questa storia che farà la storia, noi siamo parte di questa storia. Siamo i suoi eroi