Quando ero piccola, la vacanza estiva era quella da studentessa: trascorrevo i 3 mesi senza scuola nel podere dei nonni, isolatissimo nella calda e selvaggia maremma, in cui io, cittadina, sono sempre stata chiamata dagli amici del luogo ” la fiorentina”, sebbene abbia trascorso le mie estati li dai 2 anni ad oggi (oggi non certo così a lungo).
Quelle erano vere vacanze, in cui c’era il tempo di andare al mare col canotto gonfiato e legato sopra il portapacchi della fiesta grigia stile ferro da stiro del nonno, della colazione col pane e pomodoro, delle due ore in attesa della digestione, del bagno, dei castelli e poi del rientro, pranzo,pennichella col frinire delle cicale in sottofondo e giochi con i bambini dei dintorni o che come me trascorrevano le vacanze dai nonni venendo da città vicine.
C’erano tanti momenti di noia, di giochi fantasiosi e, in età adolescenziale, di giretti con la vespa 50 di mia madre, un mezzo vintage che mi faceva sentire libera e “grande”. Il mio primo bacio l’ho dato a Magliano in Toscana, a 14/15 anni preoccupata che il ragazzo si accorgesse delle mie otturazioni… Conservo un sacco di ricordi meravigliosi, alcuni catturati in video col super otto.
Ripenso a quelle vacanze con enorme tenerezza e nostalgia, perchè non dovevo pensare a niente, tranne che a essere felice. Nonni. Vacanze. Due parole che adesso mi sembrano un miraggio e un sogno, mi dispiace non averle sapute apprezzare nel momento in cui le vivevo, davo tutto per scontato, e pensavo che sarebbe sempre stato così.
Riuscivo a staccare completamente, a vivere il momento presente, il qui e ora, cosa che quest anno non riesco assolutamente a fare: oltre ad avere a che fare con le cheche (chi non è fiorentino avrà difficoltà a capire, una sorta di capricci) di mio figlio, ci sono mille pensieri ad affollare la testa ed è sempre più difficile vivere l’attimo.
Nelle vacanze devo sbrigare tutto quello che non ho fatto durante l’anno, come quelli che progettano il momento della pensione, una lista infinita di cose da fare, di progetti, come se il tempo fosse infinito. Personalmente non riesco quasi mai a portare a termine le cose che mi ero prefissata, facendomi distrarre dal richiamo di qualche libro o giretto, però va bene così, ho imparato ad accettare i miei limiti e a tentare di perdonare le mie lacune.
Voglio assegnarmi un nuovo compito per questo periodo prima del rientro: ascoltarmi. Forse non sarà riposante e rilassante ma sicuramente fondamentale per dare un senso a questo tempo.
Per questo ho scelto questa immagine ad accompagnare l’articolo che ben rappresenta il mio stato d’animo attuale: un’alba, la speranza e la preghiera per un presente ed futuro sereni.
Cristiana
Agosto 12, 2021Leggerti è come aver passato un pezzettino d’estate insieme a te da bambina e poi ragazzina….anche le mie estati erano moooolto simili alle tue,solo che i miei nonni stavano in montagna.Che bei ricordi,conservati con gelosia nel cuore.
Monia Tucci
Agosto 12, 2021Ci aiutano ad affrontare la vita. Almeno per me è così